lunedì 28 maggio 2007

Un mese, una vita

Caro Manilo,

oggi è un mese.

Certo le lacrime si sono asciugate o meglio diradate e la vita è ripresa. Solo che niente è più come prima, tutto mi sembra scolorito e meno sensato.

Vorrei poter parlare con te di tante cose e ti invoco nei miei sogni. Inutile non ti vedo, non ti sento, non ti sogno.

Tu, non ci sei più. Ci fanno compagnia tante tue parole scritte. Non è la stessa cosa ma ce le facciamo bastare.

Un abbraccio, tuo fratello.

"Uomo ama e intendi,
con la ragione ricopri
di pelle di capra il dolore;
fuoriuscendo il lamento
sarà musica
e l’Itaca che attendo.
"

Manilo

martedì 22 maggio 2007

Tu dove sei?

Caro Manilo,

domenica ho assistito alle recita della piccola Lidia. Non che la sua fosse una gran parte però è stato bello ed è stato bello vedere lei felice del fatto che c'erano tutti i nonni e qualcuno degli zii e tutti i cuginetti.

E' stato bello pranzare tutti insieme in una bella giornata soleggiata di maggio, e poi prenderci un caffè al bar...

Abbiamo pianto di fronte alla tua lapide ancora una volta. Lacrime al posto degli auguri per il tuo 38° anno.

Ti ricordi quella frase, che poi era una domanda, che andavo scrivendo nei vari miei blog? Adesso la rivolgo a te: Io sono qui, tu dove sei?

Dove sei fratellino mio?

...

sabato 19 maggio 2007

Compleanni

Caro Manilo,

domani è il tuo 38° compleanno. E domani sarà un giorno triste anche se saremo tutti lì vicino a te.

Tra undici giorni sarà il mio e quello di nostra madre. Non faremo festa.

Un tavolo senza una gamba resta in piedi, certo, provate però ad appoggiarvi qualcosa...

Ho riscoperto una delle tue più belle poesie che riporto qui per impararla a memoria.

Areale

Via acque
da corpo e fato
liberate tale fardello
che vola, che va e vaga
fluido fui ma d'un dì lontano
aria e polvere di granelli gravano
ora macigni d'ancora su esili chiglie
d'impeto areale leggiadro il pensiero sferza
sogno d'un sogno in un sogno scorgo tele e raggi
e so e già fui e vissi e amai tenue ondivago di echi riflessi
qui o li e attraverso ma perché e per chi?


Manilo


Già, qui o li e attraverso ma perché e per chi?.
Un abbraccio, tuo fratello.

mercoledì 16 maggio 2007

Dialoghi

Caro Manilo,

si è vero ci sentivamo al telefono anche più volte al giorno. I nostri dialoghi erano un modo per comunicare non di dialogare.

Io e te non riuscivamo a dialogare perché troppo diverso era il nostro approccio alle cose. E poi eravamo distratti dai nostri interessi comuni: internet, i blog, i computer i cellulari...

Adesso so quale sarebbe stato l'unica chiave che avrebbe effettivamente aperto le porte del dialogo con te: la scrittura!

E non l'ho capito prima, proprio no. O forse ero troppo impegnato nelle mie cose. E non capivo, non pensavo, che un domani non ci sarebbe stata più possibilità.

Solo adesso ti scrivo...mentre gli occhi si appannano e le dita tremanti battono sui tasti. Mi manchi e non so scrivere altro.

Un abbraccio, tuo fratello.

martedì 15 maggio 2007

Polietica

Caro Manilo,

so quanto in un certo momento della tua vita sei stato legato e vicino alla figura politica di Leoluca Orlando.

Oggi che Palermo gli ha voltato le spalle mi ricordo le tue parole scritte nel giugno del 2004 sotto forma di commento durante una trasmissione dell'allora mia webradio:
Difficile commentare;
oramai è smarrita la pasione per la politica. La realtà è che nella prima Repubblica il potere era detenuto da uomini contestabilissimi, ma statisti con dei meriti egualmente riconosciuti. Giulio Andreotti o Bettino Craxi non erano, si sà, immacolati e puri, ma avevano il senso dello Stato.

Qui la sensazione è di una guerra impari, senza esclusione di colpi bassi. I mezzi in campo sono altamente impari e, sovente, neri, melmosi, densi di nebbie.

Mancano le motivazioni; in quest'impero della disillusione.
Un abbraccio, tuo fratello.

lunedì 14 maggio 2007

Sguardi

Caro Manilo,

sabato scorso siamo venuti a trovarti. Chissà se ci hai visti. Lei si, ti ha guardato a lungo ancora incredula.

Tua figlia, la piccola Lidia, ha ricominciato a dire la parola "papà" quando parla delle tue cose. Ed ogni volta è una fitta al cuore.

Casa tua mi sembra così vuota, la camera da letto ancora intatta così come l'hai lasciata tu, la tua scrivania, il tuo computer, i tuoi libri...

Desolazione e sconforto.

Un abbraccio, tuo fratello.

domenica 13 maggio 2007

Alla Mamma

Manilo mentre legge - 1997


Caro Manilo,

oggi è la festa della mamma. Alla nostra mi sono permesso di regalarle un libro anche a nome tuo con questa dedica:
Con un abbraccio nonostante le distanze e le avversità, i tuoi figli Pietro & Manilo.

Un abbraccio, tuo fratello.

venerdì 11 maggio 2007

Voce

Caro Manilo,

ieri sera ho riascoltato la tua voce. Era una chiaccherata che abbiamo fatto nel capodanno del 2005 eri a casa mia con la tua famigliola e si chiaccherava a tratti scherzosamente di varie cose.

Nostra madre ne ha ascoltato qualche secondo ed è scoppiata in un pianto, ancora una volta, irrefrenabile.

La tua voce usciva dalle casse limpida è forte come non l'ascoltavo più da mesi quando la malattia ti impedì anche di parlare normalmente, solo leggermente roca segno di qualche passeggero malanno di stagione.

Poco altro mi resta, ricordi a parte, di te come persona viva. E quel poco mi deve bastare.

Adesso ti abbraccio, tuo fratello Pietro.

giovedì 10 maggio 2007

S. Urbano

Caro Manilo,

non mi pare che noi in vita ci siamo mai scritti delle lettere. Sicuramente in epoca recente delle email, tante telefonate, messaggini ma lettere mai.

Nostra madre dice che le persone vanno pensate da vive. Ed ha ragione con una piccola postilla che non vanno dimenticate da morte specialmente se questa è arrivata alla tua età di 37 anni, quasi 38 il 20 di questo mese.

Le tue spoglie riposano nel cimitero di S. Urbano presso Montecchio Maggiore, che sembra quasi un camposanto privato piccolo com'è e circondato dalle belle colline del vicentino.

E' un bel posto dove riposare, dice nostra madre, ma non per sempre aggiunge fra le lacrime.

Ho preso due sassolini della ghiaia che pavimenta lo spazio tra una schiera di loculi e l'altra e li ho riposti sulla mia scrivania. Toccandoli ho l'impressione di essere lì da te a farti un po' di compagnia.

Adesso sono in pausa pranzo il momento in cui ci sentivamo spesso per le nostre solite chiaccherate quotidiane o quasi.

Invece ora mi trovo a scriverti un po' come si fa con babbo natale.

Caro Manilo, adesso ti lascio, che ho da proseguire, ti scriverò presto che ho tante cosa da raccontarti e altrettante da capire.

Se puoi aiutami.

Un abbracio, tuo fratello Pietro.